Nella sessione in corso, il Parlamento dovrà ancora una volta decidere su questioni di vitale importanza per la cultura: maggiori fondi per le compensazioni IPG Cultura e i progetti di ristrutturazione, aiuti finanziari per le associazioni culturali amatoriali, fondi per lo scudo protettivo e estensione delle IPG Corona.
Nonostante i passi di riapertura delle scorse settimane, il settore culturale è ancora lontano da un funzionamento a regime normale: le restrizioni ancora in vigore rendono tutt’ora impossibile l’organizzazione di manifestazioni culturali che possano coprire i propri costi, gli ingaggi per operatrici e operatori culturali sono ancora scarsi, e le associazioni culturali amatoriali possono proseguire le proprie attività solo in maniera molto ridotta. Probabilmente, la situazione non tornerà alla nomalità almeno fino al 2022. Sulla base del numero di richieste presentate, degli importi di compensazione richiesti e dei fondi già concessi, risulta fin d’ora evidente che il budget disponibile per il 2021 è ben lontano dall’essere sufficiente.
Le cifre pubblicate ieri dall’Ufficio federale di statistica (UST) mostrano che nel 2020, durante la pandemia di Covid-19, il numero di lavoratrici e lavoratori in ambito culturale è già diminuito del 5% rispetto all’anno precedente e che nelle zone periferiche la diminuizione è stata almeno tre volte superiore a quella delle aree urbane.
Compensazioni IPG Cultura – uno strumento indispensabile
Le compensazioni IPG Cultura, i cui costi sono per metà a carico della Confederazione e per metà a carico dei Cantoni, sono uno strumento indispensabile per il settore culturale svizzero. L‘aumento del massimale ai 140 milioni proposti è pertanto indispensabile per la preservazione della vita culturale del nostro Paese.
Nella pratica, rifiutare l’aumento vorrebbe dire porre fine anticipatamente a queste compensazioni essenziali per la sopravvivenza della cultura prima che essa torni a qualcosa di simile alla normalità nel 2022, e ciò, oltre che fatale, sarebbe anche estremamente contraddittorio sia in termini di politica culturale che in termini di politica finanziaria. Migliaia di posti di lavoro e miliardi di valore aggiunto nel settore culturale sarebbero messi in pericolo per negligenza.
Diversità culturale grazie all’eterogeneità della cultura amatoriale
L’odierna diversità culturale è resa possibile unicamente dal fatto che in Svizzera vi sono numerose associazioni impegnate attivamente nell’ambito della cultura amatoriale. Circa i due terzi della popolazione sono coinvolti in attività culturali amatoriali (cfr. Statistica tascabile dell’UFC 2020 sulla cultura in Svizzera). Oltre a essere profondamente implicate nell’educazione culturale, le associazioni amatoriali sono datori di lavoro fondamentali per professionisti e professioniste della cultura come direttrici e direttori d’orchestra, coreografe e coreografi, registe e registi. Ciò nonostante, per il settore amatoriale sono tutt’ora in vigore severe restrizioni, è pertanto fondamentale continuare a fornire loro mezzi finanziari e aumentare il credito con gli 8 milioni di franchi proposti per fa sì che anche la cultura amatoriale venga preservata.
Tema fondamentale: i grandi eventi
La pianificazione di eventi di medie e grandi dimensioni richiede un lungo tempo di preparazione (in media circa 6 – 9 mesi). Nell’incertezza dell’attuale situazione una pianificazione è possibile unicamente a fronte della garanzia di compensazione nel caso in cui la manifestazione non possa evere luogo o possa avere luogo solo in maniera ridotta a causa di eventuali misure sanitarie. È pertanto indispensabile che il Parlamento stanzi i fondi federali necessari per lo scudo protettivo pari a 90 milioni di franchi. Sarà poi responsabilità dei 26 Cantoni applicare rapidamente l’Ordinanza federale affinchè questa assicurazione in caso di annullamento possa avere l’effetto desiderato dal Parlamento già a partire dalle manifestazioni estive.
Estensione delle IPG Corona
Circa due terzi delle imprese del settore culturale sono ditte individuali o lavoratrori e lavoratrici indipendenti (cfr. UST – L’economia culturale in Svizzera, 2020). Le IPG Corona sono essenziali per la sopravvivenza di queste imprese, tanto più che le misure di sostegno specifiche per il settore culturale (IPG Cultura, Aiuti di emergenza per gli operatori culturali) sono sussidiarie, cioè solo complementari. È pertanto essenziale che le indennità perdita di guadagno attraverso le casse di compensazione siano estese fino alla fine del 2021.
La base giuridica di tutte queste misure di sostegno si trova nella legge Covid-19. Solo un Sì degli elettori su questa legge il prossimo 13 giugno garantirà il proseguimento delle misure di compensazione indispensabili per un settore economico per cui il ritorno alla normalità è ancora lontano.
[Comunicato stampa della Taskforce Culture]